lunedì 28 febbraio 2011

Reti d'impresa

Reti d'impresa: profili giuridici, finanziamento e rating
Convegno AIP - Camera di Commercio di Milano - 24 Febbraio 2011 


Il contratto di rete è uno strumento innovativo, che può essere individuato come una delle possibili soluzioni per superare i limiti dovuti alla ridotte dimensioni delle imprese italiane ed europee. 
La rete d'impresa consente infatti accrescere la capacità innovativa e la competitività delle imprese attraverso relazioni transterritoriali e transtecnologiche, superando il concetto di distretto industriale, circoscritto nel tempo (durata massima decennale) e nell'oggetto.
Si tratta di un istituto elastico dal punto di vista funazionale ed organizzativo, introdotto per rispondere ad esigenze diversificate: scambio di informazioni e di tecnologie, ma anche esercizio in comune di attività aziendali, con un fine lucrativo.
L'aggregazione strutturata può consentire alle imprese di presentarsi validamente sul mercato, senza perdere la propria individualità, e anche di essere finanziabili. 




Ma quando e come una rete può essere finanziata? 
Esiste un trade off tra elasticità e finanziabilità. Il contratto di rete è un contratto elastico, che consente alle imprese di scegliere tra diverse configurazioni: si passa dal concetto di rete-contratto al concetto di rete-società, aumentando la forza della coesione contrattuale, prevedendo la presenza o meno di patrimoni destinati e fondi patrimoniali , con o senza un organo di gestione.  All'aumentare dell'indeterminatezza della rete aumenta però la difficoltà per la banca nella valutazione dei rischi connessi al finanziamento della rete in quanto soggetto. Il merito creditizio di una rete inoltre non può essere calcolato utilizzando esclusivamente le tradizionali tecniche di credit scoring, utilizzando cioè metodologie statistiche basate su dati storici, ma deve essere stimato attraverso metodologie judgmental, integrando le analisi finanziarie con il giudizio di analisti. 


Il tema del contratto di rete, della sua finanziabilità e del suo rating è un tema di grande attualità.
Il convegno organizzato presso la Camera di Commercio di Milano il 24 febbraio 2011 lo ha affrontato - secondo il mio modestissimo parere - in un modo eccezionale, integrando aspetti giuridici con aspetti economici e finanziari. 

Per maggiori informazioni sull'evento, al quale ho partecipato con grandissimo interesse, lascio alcuni link.














sabato 26 febbraio 2011

Basilea 3: cosa cambia per le banche e le imprese italiane

 L' 11 febbraio 2011, presso la sede di Piacenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore,si è tenuto un Convegno su Basilea 3, organizzato nell'ambito del Master universitario GEOBANK in collaborazione con Cariparma e Friuladria.
Appena ho letto l'annuncio di questo evento ho pensato che sarebbe stata un'ottima idea parteciparvi, così venerdì scorso ho deciso di trascorrere una giornata nella sede emiliana della mia università.

Sicuramente sono rimasta molto soddisfatta della mia scelta.

Gli interventi che si sono susseguiti dalle 9.30 alle 13.00 hanno affrontato infatti  il tema dell'introduzione delle nuove regole da diversi punti di vista, proponendo riflessioni interessanti non solo per gli esperti del settore, gli operatori finanziari e i dottori commercialisti, ma anche per gli studenti (seppure pochi) presenti in sala.
Basilea 3 sicuramente rappresenta un motivo di grande attualità, come la necessità di sviluppare una comunicazione sempre più efficace ed efficiente tra il mondo bancario e il mondo imprenditoriale.
La crisi che negli ultimi anni ha interessato il mondo della finanza e dell'economia è stata indubitabilmente fonte di problemi e di difficoltà, ma ha posto anche importanti domande e importanti sfide, che devono essere colte, dalle banche, dalle imprese e da tutti gli attori del sistema.

Post tratto dal blog laufas88.blogspot.com