Sono in programma numerose conferenze ed incontri, con economisti, professori universitati, ospiti internazionali...
Le strade e le piazze sono piene di striscioni arancioni, di stand, di gente e, soprattutto, di Economia.
Quest'anno ho deciso di partecipare anch'io.
Ho seguito innanzitutto la cerimonia di Inaugurazione, alla quale sono intervenuti Alessandro Andreatta, Tito Boeri, Corrado Passera, Lorenzo Dellai, Innocenzo Cipolletta, Giuseppe Laterza e Alberto Orioli, presentando e commentando i temi e gli argomenti dei numerosi eventi in programma.
Subito dopo, ho seguito l'"incontro con l'autore" dedicato al libro "Fatti più in là. Donne al vertice delle aziende. Le quote rosa nei CdA", di Monica D'Ascenzo, giornalista de "Il Sole24ore".
La discussione, moderata dalla giornalista Tonia Mastrobuoni, si è concentrata sul tema della presenza femminile negli organi di controllo delle società italiane e, più in generale, nelle posizioni di rilievo di aziende e banche.
L'argomento affrontato mi interessava molto. Mi è capitato spesso, infatti, di interrogarmi su come, il mio essere donna, inciderà sul mio percorso nel mondo del lavoro, quando, fra poco più di un anno, concluderò i miei studi universitari.
Certamente, essendo una studentessa di scienze bancarie, mi ha fatto molto piacere ascoltare gli interventi di Anna Maria Tarantola, Vicedirettore Generale della Bance d'Italia, e Corrado Passera, Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo.
Anna Maria Tarantola ha definito il tema della presenza femminile nel mondo del lavoro un tema strategico per il nostro Paese, citando i risultati di alcune indagini, che hanno stimato il miglioramento in termini di PIL e di performance aziendali di una riduzione del divario tra uomini e donne.
Dal suo discorso ho colto in particolare un punto, sul quale mi trovo pienamente d'accordo: le quote rosa, e la carriera delle donne, devono essere basate sul merito, perchè le donne raggiungano i propri traguardi con la fatica e la propria bravura. Le quote rosa, ha sottolineato inoltre, non sono sufficienti, devono essere parte di un processo che si basi sul miglioramento delle possibilità di conciliazione tra vita familiare e lavorativa e, soprattutto, sul superamento di steriotipi e limiti culturali. La donna deve avere la possibilità di esserci, senza essere messa di fronte alla scelta tra carriera e famiglia, tra solitudine e successo professionale. Si dovrebbe intervenire a livello culturale, nell'educazione e nell'istruzione, nella condivisione dei ruoli genitoriali, nella cultura del Paese... in una società costruita non proprio per le donne (in cui i medici ricevono solo in orario di lavoro...).
Le donne, poi, non devono autocondannarsi all'invisibilità perpetua, con i propri pensieri e le proprie azioni.
Corrado Passera ha commentato positivamente l'introduzione delle quote rosa, come meccanismo forzoso, proposto dalla legge, per intervenire in un Paese nel quale la presenza femminile nelle posizioni di governance è ancora basso.
A livello aziendale, ha poi proposto alcune possibili soluzioni per sostenere le donne nella costruzione della propria carriera:
- cercare di capire i meccanismi negativi che filtrano il genere femminile, chiedendo direttamente alle donne di individuare le maggiori difficoltà incontrate (formando come è stato sperimentato all'interno di Intesa Sanpaolo una comunità di persone che comunicano e condividono esperienze);
- prevedendo un sistema di tutoraggio che segua la carriera e lo sviluppo professionale delle persone, soprattutto quando in momenti particolari della loro vita (ad esempio durante la maternità) rischiano di interrompere il rapporto con l'azienda, per favorirne la prosecuzione del proprio percorso lavorativo al rientro;
- lavorare sull'implementazione di condizioni di lavoro flessibili, con orari e soluzioni che agevolino la donna nel periodo in cui incontrano le maggiori difficoltà, con impegni familiari spesso imprevedibili.
A livello sociale sarebbe necessario costruire una rete maggiore di servizi, in particolare asili nido, per rendere più agevole la conciliazione tra lavoro e famiglia.
Ho riportato ciò che ho colto, e che mi ha colpito, di questo incontro.
Certamente nella mia mente sono rimaste diverse idee e diverse sensazioni.... è rimasta però soprattutto una grande motivazione, che spero sarà sempre con me quando pian piano cercherò di rendere concreti i miei sogni.
Una studentessa di legge presente nel pubblico è intervenuta al termine dell'incontro, affermando in particolare "Io non mi sento diversa". Lei appartiene alla mia generazione. Noi, effettivamente, veniamo da anni di studio durante i quali non ci siamo mai sentite diverse dai nostri compagni...
La strada da compiere è ancora sicuramente lunga, ma molte cose, sicuramente, sono e stanno migliorando.
E' vero, ai vertici delle società italiane la presenza femminile è ancora bassa... ma a livello scolastico ed universitario,ad esempio, mi rendo conto di quanto noi ragazze otteniamo risultati uguali, e spesso migliori, a quelli dei ragazzi. Anche a livello di assunzioni, lo stesso Corrado Passera l'ha sottolineato, la presenza femminile è importante e sta aumentando, come nelle posizioni manageriali...
I protagonisti, o meglio le protagoniste, del gioco siamo noi.
Noi, con la nostra passione, la nostra determinazione e la nostra femminilità!
Il sito ufficale del Festival, nel quale è possibile trovare il programma e il materiale degli eventi è
Festival dell'Economia 2011